Per una volta, nel tempio vellutato della cinematografia mondiale, levento ha superato la fama della pellicola! E accaduto che nella notte, nel momento clou dellassegnazione dellambito Oscar al miglior film, tra le mani dei proclamatori Warren Beatty e Faye Dunaway, sia stata recapitata addirittura la busta sbagliata. E dunque lormai famoso The winner is e la conseguente pausa di suspance, ha fatto da cornice agli entusiasmi momentanei che hanno salutato la vittoria di ’La La Land’. Ma mentre Jordan Horowitz, produttore del musical, salito sul palco del Dolby Theatre si apprestava ad elencare i soliti convenevoli, il colpo di scena. Fermi tutti: il vero vincitore è ’Moonlight’, il film ’black’ di Berry Jenkins il quale, non senza smarrimento, si è dunque avvicendato sul palco dedicando la vittoria alle ragazze e ai ragazzi di colore. Va comunque sottolineato che seppur premiato per sbaglio, il musical di Damien Chazelle è risultato comunque essere il film più premiato di questa edizione degli Oscar, con Emma Stone come Miglior attrice protagonista, Miglior Regia per Damien Chazelle, Miglior canzone per ’City of Stars’, Miglior colonna sonora per Justin Hurwitz, Miglior fotografia a Linus Sandgren e Miglior scenografia per Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco. Come da previsioni trionfa invece Il cliente, di Asghar Farhadi, il quale non era presente in sala in quanto ha scelto di boicottare l’evento dopo l’adozione del provvedimento – in seguito sospeso su richiesta della magistratura – che vietaval’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette paesi a maggioranza islamica, compreso l’Iran. Sul fronte italiano, seppure ’Fuocoammare’ di Gianfranco Rosi (candidato all’Oscar come Miglior documentario), non ce l’ha fatta, prevale comunque laltissimo gradimento di pubblico e critica riscossi. Tuttavia il nostro Paese ancora una volta si è distinto per laltissima professionalità dei nostri artigiani e creativi, premiando con lambito riconoscimento Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson per il Miglior Make-up and Hairstyling per il lavoro fatto nel film ’Suicide Squad’, scritto e diretto da David Ayer. Unedizione tutto sommato senza scossoni anzi, fin troppo prevedibile, al punto tale che forse per darle unimpronta, come molti hanno malignamente suggerito, ha dovuto inventarsi la gaffe per dare alla manifestazione quel tono glamour in più.
M.